Descrizione
L’odore di cipolla di una tavola calda di scarsa qualità, quello del sudore, delle scarpe, di uno spogliatoio di una palestra, la puzza di fumo che impregna i tessuti, il respiro nei dormitori per gli studenti, il pungente profumo di detergenti e dei saponi a basso costo, sommati a chissà cos’altro, producono un risultato unico, irripetibile eppure così uguale.
È l’odore del carcere. Da San Vittore all’Ucciardone può essere più o meno intenso, ma è sempre lo stesso.
È un richiamo e un ricordo al famoso libro I ragazzi della via Pál di Ferenc Molnár, 1906: lì era mancanza di spazio per il gioco, mentre qui è la mancanza dello Stato, delle istituzioni, della scuola e del lavoro per tutti.
In questa situazione difficile nasce e resiste l’amicizia del giovane con questi piccoli delinquenti e supera ogni ostacolo. Dalla prefazione di Carla del Ponte
Francesco Cascini
(Lucca, 1970) è magistrato dal 1995. È stato pubblico ministero a Locri dal 1996 al 2001, a Napoli dal 2001 al 2007, anche presso la direzione distrettuale antimafia.
Ha pubblicato per Einaudi Storia di un giudice (2010), questo è il suo secondo romanzo.